Brano: Maira, Valle
Assarti e Santa Margherita di Dronero, dove squadre della Brigata nera « Lidonnici », impiegate dai nazisti in funzione ausiliaria, furono messe in fuga dai contrattacchi dei « giellisti » della Brigata « Bianchi di Roascio ».
L’insistente pressione nazifascista in valle non riuscì comunque a impedire, per tutto il corso dell’inverno, né le puntate di unità mobili in pianura né le imboscate tese agli occupanti. Nel dicembre il Comando G.L. deliberò di staccare dalla II Divisione alcune bande (tra cui l'11a Banda della «Bianchi di Roascio », al comando di Ermenegildo Fossati) e di trasferirle nelle Langhe per crearvi una nuova unità, la X Divisione, al comando di Giorgio Bocca (v.). Il comando delle due brigate della Maira e della Varaita passò contemporaneamente a Luigi Ventre.
I mesi di gennaio e febbraio del 1945 trascorsero in una spasmodica tensione, ma i partigiani avevano sufficienti risorse per rimontare lo svantaggio della situazione.
II 23.2.1945 un distaccamento della 1“ Banda della «Besana» mise in rotta un reparto sciatori del « Bassano » che aveva compiuto un tortuoso tragitto per coglierla di sorpresa e di[...]
[...]zie dei crolli tedeschi su ogni fronte di guerra. Pochi giorni prima dell’insurrezione il Battaglione « Aosta » della Divisione repubblichina « Monterosa », rinforzato da una batteria da 75/13 del gruppo « Vicenza », lasciò Dronero per avviarsi ai colli Sautron, Cavalla e Maurin onde sostituirvi le vacillanti unità del « Bassano ». La colonna fascista uscì dalla città il 19 aprile ma, subito intercettata dalle squadre della « Fissore » e della « Bianchi di Roascio » appostate sui due lati della valle, venne praticamente bloccata. In quattro giorni i fascisti non riuscirono a procedere oltre San Damiano, vale a dire a una dozzina di chilometri da Dronero, per di più subendo gravi perdite.
La liberazione della valle
L’ordine di insurrezione colse le brigate della Maira all’offensiva. Secondo i dispositivi del Comando militare regionale, primo obiettivo delle formazioni della valle fu la salvaguardia delle centrali elettriche di Acceglio, Monte Marmora e San Damiano. I Comandi schierarono le forze necessarie a ridosso di questi impianti, ma il 25 ap[...]
[...]o Civico e per l’intera giornata i rappresentanti partigiani discussero con gli ufficiali dell’« Aosta », restii ad arrendersi. Sul far della sera, insofferenti di ulteriori attese, le unità partigiane raccolte attorno alla città cominciarono a entrarvi e la truppa non reagì, sicché la resa fu un fatto compiuto.
Il 27 aprile, formazioni della Maira concorsero alla liberazione di Cuneo (v.). Occupato questo capoluogo, il grosso della Brigata « Bianchi di Roascio », sotto la guida del nuovo comandante Alberto Travaglini, si spostò sulla direttrice di Torino a coadiuvare le formazioni che convergevano sulla capitale piemontese.
L’1 maggio la Consulta popolare di Dronero, creata dai Comandi partigiani della Maira, si insediò nel Palazzo Civico. Era composta dal socialista Chiaffredo Belliardi, dall’azionista Lorenzo Acchiardo e dal comunista Mario Scaglione. Quest’ultimo venne poi designato sindaco della città.
Bibliografia: Giorgio Bocca, Partigiani della Montagna, Istituto Grafico Bertello, Borgo San Dalmazzo 1945; Dante Livio Bianco, Guerra par[...]